Riforma del Sistema di Istruzione - Legge 107/2015 "la Buona Scuola"
(fare click sull'intestazione per accedere al sito dedicato dal MIUR alla Riforma 2015 o aprire qui la Legge 107/2015 in pdf)
LA RIFORMA
La delega conferita al Governo con la Legge 13 luglio 2015, n. 107 “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” ha trovato definita attuazione con i Decreti Legislativi 59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66 del 7 aprile 2017, entrati in vigore il 31 maggio 2017.
Gli indirizzi della Scuola Secondaria Superiore, restano quelli della Riforma 2010, ribadendo la centralità dell'autonomia quale risorsa propria delle singole istituzioni per progettare come definita dal Regolamento DPR89/2010 cui si rimanda.
Per approfondire si veda anche la pagina del MIUR dedicata alla Scuola Secondaria Superiore.
I PERCORSI
Liceo Linguistico
art. 6, c. 1Il percorso del liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano e per comprendere criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse.
L'Allegato D al DPR89/2010 descrive il PIANO DI STUDIO e QUADRO ORARIO dell'Indirizzo LINGUISTICO.
Liceo Scientifico
art. 8, c. 1
Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale.
L'Allegato F al DPR89/2010 descrive il PIANO DI STUDIO e QUADRO ORARIO dell'Indirizzo SCIENTIFICO.
LE INDICAZIONI
Il DPR89/2010 (art.13) delega a successivo decreto ministeriale la definizione delle INDICAZIONI NAZIONALI riguardanti gli OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO NELLE SINGOLE DISCIPLINE dei diversi profili di cui all'art. 2 del Regolamento stesso. Si tratta del DI211/2010 nella cui Nota Introduttiva (All.to A) si legge:
Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione dei percorsi liceali. Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA, i docenti costruiscono i propri PERCORSI didattici e gli studenti sono messi in condizione di raggiungere gli OBIETTIVI di apprendimento e di maturare le COMPETENZE proprie dell’istruzione liceale e delle sue articolazioni.
Sia i risultati comuni a tutti i licei che quelli peculiari di ogni indirizzo liceale descritti nel Profilo (DPR89/2010, All.to A) sono risultati trasversali al cui conseguimento concorrono strumentalmente le diverse discipline. Il Profilo costituisce quindi il preambolo imprescindibile alle Indicazioni che declinano quei risultati per ogni disciplina. Si tratta di risultati trasversali che
chiamano in causa la capacità progettuale del corpo docente e costituiscono l’ideale intelaiatura dei singoli Piani dell’Offerta Formativa. Costituiscono dunque gli obiettivi fondamentali che le Istituzioni scolastiche sono chiamate non solo a raggiungere, ma ad arricchire in base alla propria storia, al collegamento col territorio, alle proprie eccellenze e alle professionalità presenti nel corpo docente, anche attraverso il pieno utilizzo degli strumenti previsti dal Regolamento.
LA PIANIFICAZIONE
Obiettivi, competenze e autonomia didattica
L’articolazione delle Indicazioni per materie di studio mira ad evidenziare come ciascuna disciplina - con i propri contenuti, le proprie procedure euristiche, il proprio linguaggio – concorra ad integrare un percorso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici, la cui consistenza e coerenza è garantita proprio dalla salvaguardia degli statuti epistemici dei singoli domini disciplinari, di contro alla tesi che l’individuazione, peraltro sempre nomenclatoria, di astratte competenze trasversali possa rendere irrilevanti i contenuti di apprendimento.12 I due paragrafi su cui sono costruite le Indicazioni (competenze attese al termine del percorso e obiettivi specifici in itinere finalizzati al loro raggiungimento) chiariscono la relazione che deve correre tra contenuti e competenze disciplinari.
12 La Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente, definisce la competenza quale “Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale”.
La Nota Introduttiva alle Indicazioni Nazionali (DI211/2010, All.to A) indica nella autonoma pianificazione d'istituto la via che ogni scuola è chiamata a seguire sperimentando, ampliando, monitorando, validando e aggiornando la propria offerta formativa:
Le Indicazioni non dettano alcun modello didattico-pedagogico. Ciò significa favorire la sperimentazione e lo scambio di esperienze metodologiche, valorizzare il ruolo dei docenti e delle autonomie scolastiche nella loro libera progettazione e negare diritto di cittadinanza, in questo delicatissimo ambito, a qualunque tentativo di prescrittivismo. La libertà del docente dunque si esplica non solo nell’arricchimento di quanto previsto nelle Indicazioni, in ragione dei percorsi che riterrà più proficuo mettere in particolare rilievo e della specificità dei singoli indirizzi liceali, ma nella scelta delle strategie e delle metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non dall’applicazione di qualsivoglia procedura, ma dal successo educativo.
La pianificazione d'istituto si articola in una serie di documenti programmatici che regolano l'offerta formativa in un ciclo continuo di progettazione-attuazione-verifica-miglioramento.
L'OFFERTA
Il ciclo continuo di pianificazione dell'offerta formativa d'istituto è documentato dai seguenti atti ufficiali e regolamentato dal Sistema di Gestione della Rete Scuoleinsieme:
PROGETTAZIONE
- il PTOF - Piano Triennale dell'Offerta Formativa
- il PAI - Piano Annuale per l'Inclusione
- il PTF - Piano Triennale di Formazione del personale docente e non docente
- il PSD - Piano Scuola Digitale
ATTUAZIONE
- il Curricolo d'Istituto
- le Programmazioni disciplinari di Dipartimento
- i Piani di Lavoro disciplinari dei singoli docenti
VERIFICA
- il RAV - Rapporto di AutoValutazione d'Istituto
MIGLIORAMENTO
- il PdM - Piano triennale di Miglioramento